Negli ultimi anni, si è assistito a una crescente attenzione verso l’uso e il riuso dei luoghi di culto, che non possono più essere visti soltanto come spazi dedicati alla spiritualità. La Chiesa dello Spirito Santo ha saputo adattarsi a questo cambiamento, diventando un luogo dove arte e religione si intrecciano in modo profondo. Le celebrazioni religiose continuano a svolgersi, ma il suo ruolo si sta ampliando per includere eventi culturali, mostre e concerti, favorendo una maggiore fruizione del patrimonio ecclesiastico.
Storia
La chiesa seicentesca dello Spirito Santo in Ostuni è sita in via Roma, nei pressi di Piazza della Libertà, di fronte all’obelisco di Sant’Oronzo. Fu costruita tra il 1628 e il 1637 per volere del vescovo di Venosa Andrea Perbenedetti. È una chiesa ad unica navata, con volta in pietra e lunetta, la facciata è liscia con lo stemma del vescovo Vincenzo Meligne. La più affascinante caratteristica di questa chiesa è il suo portale che risale al 1450, è più antico della chiesa stessa e originariamente era situato sul frontespizio della medievale chiesa di Ognissanti. Il portale è un vero gioiello della scultura Rinascimentale e contiene il bassorilievo della “Dormitio Virginis”. La piccola chiesa dello Spirito Santo, molto amata dalla comunità ostunese, è dotata di quattro altari e di un apprezzabile patrimonio di opere d’arte; ad oggi viene riaperta per ospitare particolari eventi culturali e artistici.