di Ruggero Cairo
Il Museo Bellini di Firenze si prepara ad accogliere una mostra collettiva di grande prestigio dal titolo “Impronta Materica”, che si svolgerà dal 23 novembre al 1 dicembre 2024. Questa esposizione rappresenta una significativa iniziativa artistica, organizzata con la direzione artistica di Miguel Gomez e curata da Michela Barausse, insieme a Chiara Immordino Tedesco, presidente della Fondazione Mundilive e co-curatrice dell’evento.
“Impronta Materica” si propone come un’indagine profonda e innovativa sulla materia e le sue molteplici espressioni nell’arte contemporanea. La mostra si terrà presso il Magazzino 5 del Museo Bellini, un luogo che si distingue per la sua capacità di ospitare eventi artistici di grande impatto visivo e concettuale. Gli spazi del museo saranno trasformati in un laboratorio di idee, dove materiali diversi, tecniche e approcci artistici si intrecciano per dare vita a opere in grado di coinvolgere profondamente il visitatore.
La curatrice Michela Barausse, insieme a Chiara Immordino Tedesco, ha messo insieme un gruppo selezionato di artisti che sfidano i confini tradizionali dell’arte, invitandoli a esplorare il concetto di “impronta” attraverso il loro lavoro. Questo approccio riflette una ricerca costante sulla materialità, sull’essenza degli oggetti e sulle tracce lasciate dall’uomo e dalla natura. L’intento è quello di stimolare una riflessione sulla relazione tra l’opera d’arte e il contesto in cui viene collocata, creando un dialogo continuo tra l’artista, l’opera e il pubblico.
Tra gli espositori ci sarà Sergio Abbrescia, un artista che ha recentemente riscosso un notevole successo con la sua partecipazione all’Apulia Contemporary Art Prize 2024, tenutasi presso il Museo dei Pigmenti del Colore nel Centro d’Arte Santa Teresa dei Maschi a Bari. La sua opera, con la quale ha vinto l’ambito premio di partecipazione al Museo Bellini di Firenze, sarà presentata in questa mostra, fungendo da ponte tra la materia e la percezione sensoriale. Abbrescia è noto per la sua capacità di trasformare le sue opere in esperienze visive straordinarie, evidenziando così come la bellezza possa emergere anche dal quotidiano.
Tra gli altri artisti presenti, si potranno ammirare opere che spaziano dalla scultura alla pittura, dalla fotografia alla installazione. Ciascun artista sarà chiamato a interagire con lo spazio espositivo e con gli elementi architettonici del museo, promuovendo una connessione unica tra la loro pratica e il contesto storico e culturale di Firenze.